Cominciamo con una buona notizia (e, possiamo già anticiparlo, proseguiremo nello stesso stile): l’industria della bellezza va bene e cresce. Detto questo, vale la pena addentrarsi un po’ nei meandri dei numeri per comprendere cosa voglia veramente dire che cresce.
Partiamo da un valore, che rappresenta il mercato mondiale della bellezza e che si attesta, nel 2023, intorno ai 500 miliardi di euro (rimaniamo un po’ generici in quanto differenti ricerche riportano valori non identici, ma comunque allineati nel complesso). Aggiungiamo anche che l’incremento rispetto al 2022 è principalmente dovuto a un aumento dei prezzi dovuto all’inflazione, rispetto a un incremento dei volumi. Ma, in ogni caso, la buona notizia è che entrambe le fonti analizzate (McKinsey e Kpmg) prevedono, di qui al 2028, un ulteriore aumento del fatturato globale del settore del 6% su base annua.
E in che direzione si svilupperà questa crescita? Chi la guiderà? Partendo dalla seconda domanda, indubbiamente i millennial e la generazione Z la faranno da protagonisti. Non dobbiamo però trascurare la nuova generazione alpha che si sta affacciando al mercato, così come non possiamo non considerare la crescente propensione maschile verso gli acquisti di prodotti di bellezza.
I trend di mercato
Parlando, invece, della direzione di sviluppo del mercato, risulta che la cura della pelle (a oggi quella che domina il settore) continuerà a crescere in linea con il settore stesso, cioè a un tasso del 6% annuo. Il trucco si è ripreso dopo la contrazione del periodo pandemico, mettendo alla prova i produttori sul tema dell’innovazione. Non si può infine trascurare l’importante progressione delle fragranze e, in particolare, di quelle di nicchia. Questo è un fenomeno interessante, perché è un chiaro indice di come il mercato si stia polarizzando verso i due estremi: categoria lusso o prestige da una parte e mass market dall’altra.
Tornando per un momento al tema delle nuove generazioni, vi sono alcune considerazioni che è necessario fare: secondo una ricerca di Kpmg, circa due terzi dei giovani ha un cattivo rapporto con il proprio corpo. A ciò va aggiunto un altro fatto non trascurabile: per i nativi digitali è assolutamente normale conoscere e seguire influencer straniere che, forti delle loro decine di milioni di follower, hanno lanciato linee di cosmetici che sono, ovviamente, disponibili soltanto online.
Ma veniamo alle generiche tendenze del mercato: cosa cercano e cercheranno le persone, con riferimento alla bellezza? Il tema dell’inclusività è sempre in primo piano: prodotti che soddisfino le loro necessità rispettando il genere, l’etnia, la religione e l’età. Prodotti fabbricati con ingredienti che siano “buoni” per la pelle, ma anche per l’ambiente; prodotti efficaci in quanto frutto di una ricerca scientifica e tecnologica. Quest’ultimo punto è da tener ben presente quando si pensa a un cosmetico che venga commercializzato attraverso il canale farmacia: è quella che si può definire la “pragmatical beauty”.
Farmacia in primo piano
La farmacia italiana, grazie all’ottimo lavoro fatto dalla categoria nel corso degli anni, si è ritagliata uno spazio importante, sia dal punto di vista economico, sia di autorevolezza. La presenza di un farmacista preparato in grado di aggiungere valore all’acquisto è un requisito fondamentale, in quanto può connettere il tema della bellezza con il vasto ambito del benessere.
L’indagine McKinsey, inoltre, dimostra come tutti gli intervistati conducano le loro ricerche di prodotti di bellezza sia online, sia nei negozi fisici, ma più del 55% ha dichiarato di acquistare solamente in questi ultimi. Molti rivenditori specializzati, infine, hanno messo in atto iniziative in grado di attrarre anche le nuove generazioni, sapendo poi connettere la presenza fisica con l’appartenenza a una community online. La tradizione incontra l’innovazione.
(di Roberto Valente, “Farma Mese” N. 9-2024 ©riproduzione riservata)